Storia del
Miele
La parola miele deriva dall’ittita melit, mentre le prime arnie costruite dall’uomo risalgono al VI millennio a.C.
Già nell’antico Egitto, esistevano gruppi di apicoltori che si spostavano lungo il Nilo per seguire, insieme alle proprie arnie, la fioritura delle varie piante.
Inoltre, grandi vasi contenenti miele venivano posizionati accanto alle mummie per accompagnare i defunti nel loro viaggio nell’aldilà.
Come se non bastasse, ricette a base di miele erano utilizzate in ambito medico per curare i disturbi digestivi e produrre unguenti per piaghe e ferite.
Anche i Sumeri utilizzavano il miele ma per scopi cosmetici, mescolandolo ad argilla, acqua e olio di cedro, mentre i Babilonesi lo usavano in cucina per la preparazione di focaccine a base di farina, sesamo, datteri e miele.
Le prime leggi a tutela degli apicoltori e contro il furto di miele dalle arnie si trovano nel Codice di Hammurabi, una raccolta di leggi scritte stilata durante il regno del re babilonese Hammurrabi.
Per gli antichi Greci il miele era considerato il “cibo degli dei” e Pitagora lo raccomandava come alimento per una vita lunga e in salute mentre i Romani lo utilizzavano come dolcificante, conservante alimentare, base per salse agrodolci e per la produzione di idromele e di birra.
Il miele aveva un ruolo centrale anche nell’alimentazione medievale ed era usato soprattutto come dolcificante e agente conservante.